
Eolo, viene spiegato, offrirebbe una doppia opportunità: un’alternativa alle fonti di energia ad alta quota e il recupero di quelli che, in architettura urbana, vengono chiamati i non-luoghi (le rotonde stradali, le aiuole perimetrali, gli spiazzi a ridosso delle autostrade e dei binari ferroviari). L’energia ventosa viene catturata da sistemi a zero impatto ambientale, realizzati con materiale innovativo e biocompatibile.
“La Scuola Superiore Sant’Anna – commenta il rettore, Pierdomenico Perata – dimostra ancora una volta di credere nella sinergia accademia-industria: il progetto Eolo, si inserisce in questo contesto per ideare e realizzare nuove tecnologie e garantire così al territorio uno sviluppo economico sostenibile, tramite un’intelligente gestione delle risorse naturali”.
Il progetto entra adesso nella fase decisiva. Da aprile sono iniziate le prime campagne di monitoraggio nel comune di San Giuliano Terme (Pisa) per valutare l’efficacia del sistema e per capire quanta energia si è in grado di incamerare e di recuperare dal moto ventoso indotto dal transito dei mezzi.
